Il web è pieno zeppo di immagini cruente, bizzarre e strane, alcune reali testimonianze di fatti ed eventi realmente accaduti o che immortalano particolari situazioni, anche divertenti, altre opera di persone che si divertono a ricreare situazioni umoristiche ma spesso anche di cattivo gusto.
La diffusione di programmi di fotoritocco come Photoshop o Gimp, ha messo in mano a molte persone un vero e proprio strumento per creare vere e proprie opere digitali, spesso uniche, per fare del sano umorismo e ovviamente per manipolare e migliorare immagini e scatti fotografici.
Purtroppo sempre più spesso, questo tipo di software viene utilizzato per ricreare una realtà fittizia e inesistente, con lo scopo di attirare e indignare l’opinione degli utenti su social network come Facebook. La motivazione è sempre la stessa: ottenere visibilità, like e visite, che siano al proprio profilo o pagina piuttosto che verso un sito esterno.
La foto in alto che sta girando su Facebook è ovviamente un fotomontaggio creato sicuramente da qualche buontempone per ottenere like o per alimentare odio razziale: questo traspare chiaramente dal testo “giapponese” scritto in rosso. Per il resto, è chiaro che se un cane fosse sezionato in quel modo (per quale motivo poi… se proprio sti giapponesi mangiassero i cani prima raserebbero il pelo) oltre al sangue, sarebbero evidenti anche gli intestini. Una trovata di dubbio gusto, tanto per rimanere in tema alimentare!
La bufala è resa evidente anche dalla dicitura “un famoso ristorante giapponese”: se voglio denunciare qualcosa ci metto nome e indirizzo, magari ci aggiungo anche la piantina da google maps per arrivarci meglio. Senza poi contare che se qualcuno facesse una cosa del genere andrebbe denunciato ai carabinieri, non esposto sui social. E senza (infine) contare che questo bel cagnetto ben pasciuto e dal pelo folto e lucido, tutto può sembrare tranne che un randagio. Insomma, una roba talmente scalcagnata che ti aspetteresti di trovarla su lercio.it.
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